La frequenza cardiaca a riposo è un predittore indipendente di eventi coronarici nelle donne
E’ stata valutata la frequenza cardiaca a riposo, un predittore indipendente di rischio cardiovascolari, nelle donne.
Lo studio di coorte prospettico ha preso in esame i dati del Women's Health Initiative ( WHI ), riguardanti 129.135 donne in postmenopausa, arruolate in 40 ospedali in 4 trial randomizzati ed in uno studio osservazionale nel periodo dal 1993 al 1998.
Sono state escluse le donne con precedente infarto miocardico, ictus o rivascolarizzazione e le donne che facevano uso di farmaci in grado di influenzare la frequenza cardiaca.
L'endpoint primario era rappresentato dagli eventi cardiovascolari.
Nel corso di un periodo osservazionale medio di 7.8 anni, un totale di 2.281 donne ha presentato infarto miocardico o è deceduta per cause coronariche, e 1.877 ha sofferto di un ictus.
E’ stato riscontrato che la più alta frequenza cardiaca a riposo era associata a eventi coronarici [ hazard ratio 1.26 per il più alto quintile ( maggiore di 76 battiti/minuto ) versus il più basso quintile ( minore o uguale a 62 b/m ); p=0,001 ] ma non all’ictus.
Non sono state osservate differenze significative tra le donne di razza bianca e le donne di altre etnie ( p per interazione = 0.45) o tra le donne con o senza diabete (p per interazione = 0.35).
La relazione è risultata significativamente maggiore nelle donne che al basale avevano tra i 50-64 anni rispetto a quelle di età compresa tra i 65 ei 79 anni (p per interazione = 0.009).
Dallo studio è emerso che la frequenza cardiaca a riposo, un mezzo molto economico e di facile applicabilità, è in grado di predire in modo indipendente l’infarto miocardico e la mortalità coronarica nelle donne, soprattutto in quelle di 50-64 anni, ma non l’ictus. ( Xagena2009 )
Hsia J et al, BMJ 2009; 338: b219
Cardio2009 Gyne2009
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